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Perché fare ricorso?
Se sei un concorrente
che ha affrontato le prove selettive lo scorso maggio senza aver riportato un
punteggio sufficiente per l’assunzione, ci sono diversi motivi per aderire al
nostro ricorso!
Il ricorso che stiamo
proponendo mira innanzitutto a far valere il tuo diritto al corretto
svolgimento delle procedure concorsuali!
È per questo che
intendiamo agire per ottenere l’annullamento delle prove selettive a
causa delle gravi irregolarità riscontrate in sede di esame!
E non solo!
Siamo consapevoli che le scorrettezze riscontrate
hanno penalizzato tutti voi partecipanti, rendendo indispensabile il
risarcimento del danno subito, quantificato per ogni singolo concorrente in €
18.000,00.
Puoi
aderire al ricorso se hai partecipato alla prima prova selettiva del concorso
pubblico, per titoli ed esami, riservato ai volontari di ferma, per il
reclutamento di 208 allievi agenti del ruolo maschile e 52 allievi agenti del
ruolo femminile del Corpo di Polizia penitenziaria, svoltasi a Roma l’8 e il 9
maggio per gli aspiranti agenti donna e dal 12 al 22 maggio per i candidati
uomini.
Con il ricorso in questione verrà impugnato il bando mettendo in
evidenza:
- la violazione del principio dell'anonimato, verificatasi con l’apposizione del documento di identità sul piano di lavoro durante l’intero svolgimento della prova, il quale ha consentito - in palese violazione dei principi di legge consolidati in giurisprudenza (vedi la recentissima ordinanza del Consiglio di Stato n. 1953 del 14 maggio 2014) - la identificazione del candidato prima della correzione dei compiti
- la violazione del principio dell'anonimato, verificatasi con l’apposizione del documento di identità sul piano di lavoro durante l’intero svolgimento della prova, il quale ha consentito - in palese violazione dei principi di legge consolidati in giurisprudenza (vedi la recentissima ordinanza del Consiglio di Stato n. 1953 del 14 maggio 2014) - la identificazione del candidato prima della correzione dei compiti
- il mancato imbustamento dei compiti al momento della consegna, in
palese violazione delle prescrizioni che regolano le modalità di svolgimento
dei concorsi pubblici di cui al D.P.R. 9 maggio 1994 n. 487 - “Regolamento recante norme sull’accesso
agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei
concorsi, dei concorsi unici e delle altre assunzioni nei pubblici impieghi”
- tutte le irregolarità nazionali tra cui la mancata assegnazione dei posti, la
presenza di smartphone, il mancato rispetto dell’orario di inizio, la mancata
corrispondenza tra alcune delle domande presenti nei test preselettivi e quelle
presenti nelle banche dati di provenienza
- anomalie riguardanti la correttezza delle procedure tra cui la
circostanza che un numero altissimo di concorrenti ha riportato il punteggio
massimo di dieci decimi (quasi quattrocentocinquanta, con ottanta risposte
esatte su ottanta domande), o ancora, il fatto che la composizione dei
dirigenti e dello staff preposti alle procedure concorsuali stante che si
tratta delle stesse persone che se ne occupano da tantissimi anni.
Ed, infine, la gravissima
irregolarità riscontrata durante lo svolgimento della prova preselettiva, avente
ad oggetto il rinvenimento su tre
concorrenti delle tracce con le risposte esatte ai quiz, con
conseguente invio degli atti alla Procura, che dovrà chiarire come e da chi sia
partita questa fuga di informazioni (vedi l’articolo di giornale de “Il Tempo” al
seguente link: http://www.iltempo.it/2014/05/30/il-concorso-taroccato-dei
-secondini-1.1255435)
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